Brave browser open-source multipiattaforma: funzioni avanzate per l’accesso alle risorse locali

Brave browser open-source multipiattaforma: funzioni avanzate per l’accesso alle risorse locali

Brave è un browser open-source multipiattaforma costruito nell’ottica della privacy, basato sul progetto Chromium. Il browser è stato ideato e annunciato dal cofondatore di JavaScript e cofondatore di Mozilla, Brendan Eich. Potete scaricare browser per Windows, macOS, Linux, Android e iOS.

La sede centrale di Brave Software è a San Francisco, in California.

Ad agosto 2022, Brave dichiara di avere più di 57,42 milioni di utenti attivi mensili, 19,3 milioni di utenti attivi giornalieri e una rete di oltre 1,6 milioni di creatori di contenuti.

Brave è sviluppato da Brave Software, fondata il 28 maggio 2015 dal CEO Brendan Eich — creatore di JavaScript, cofondatore di Mozilla ed ex CEO di Mozilla Corporation — e dal CTO Brian Bondy. Il 20 gennaio 2016 Brave Software ha lanciato la prima versione di Brave con una funzione di blocco delle pubblicità parziale e ha annunciato piani per una funzione di sostituzione degli annunci e un programma di compartecipazione alle entrate. Successivamente si è arrivati al blocco totale della pubblicità.

Nel giugno 2018, Brave ha rilasciato una versione beta pay-to-surf del browser. Questa versione di Brave era precaricata con circa 250 annunci e inviava un registro dettagliato dell’attività di navigazione dell’utente, con lo scopo (a breve termine) di testare questa funzionalità. Brave ha annunciato che sarebbero seguite prove estese. È stato poi adottato un meccanismo diverso: se l’utente decide di ricevere pubblicità personalizzata (in forma di notifiche del sistema operativo) per accumulare BAT, gli annunci vengono scelti dal browser solo sulla base della cronologia locale di navigazione, senza condividere o memorizzare dati e preferenze personali (neppure con Brave Software). In ogni caso, la visualizzazione degli annunci ricompensati è opt-in e quindi l’utente non interessato può sempre decidere di non riceverli affatto.

Nel novembre 2019, Brave ha lanciato Brave Ads, vale a dire annunci tramite notifiche del sistema operativo che cedono agli utenti una quota del 70% delle entrate pubblicitarie, pagate in Basic Attention Token convertibili. Gli inserzionisti includono Vice, eBay, Home Chef, ConsenSys, eToro e altri.

Brave ha lanciato la sua prima versione stabile 1.0 nel novembre 2019, con 8,7 milioni di utenti attivi mensilmente in totale. A quel tempo, aveva circa 3 milioni di utenti attivi su base giornaliera.

Nel novembre 2020, Brave ha riferito di avere 20 milioni di utenti mensili e nel febbraio 2021 ha superato i 25 milioni di utenti mensili attivi.

Nelle scorse ore, Brave ha annunciato con un post sul suo sito l’implementazione di un’interessante novità volta al miglioramento della privacy degli utenti che adoperano il suo browser. Per la precisione, a partire dalla versione 1.54 di Brave per desktop e dispositivi Android vengon aggiunte funzionalità avanzate per il controllo dell’accesso alle risorse di rete locale da parte dei siti Internet.

Brave: nuove funzioni per l’accesso alle risorse di rete locale dai siti

Da tenere presente che quando si parla di risorse locali il riferimento è a quelle che si trovano sul computer e possono pertanto essere elementi come immagini, pagine Web ecc. Quasi tutti i browser moderni permettono ai siti di accedervi senza alcuna protezione, il che può permettere di creare un’impronta digitale dell’utente o di scoprire eventuali software vulnerabili.

Per evitare situazioni poco confortevoli per la privacy, dunque, Brave ha deciso di bloccare gli script noti che effettuano la scansione delle risorse locali e le richieste di accesso dei siti Internet. In base a ciò, nessun sito può accedere alle risorse locali per impostazione predefinita, ma qualora lo si ritenga opportuno è possibile concedere il permesso manualmente.

Da tenere presente che brave gestirà un elenco di script e siti malevoli, oltre che uno di siti fidati che possono chiedere il permesso di accesso. Resta invece sempre possibile l’accesso alle risorse locali da un contesto locale.

In futuro, inoltre, verrà implementata una maggiore protezione dello stack di rete per bloccare altri tipi di richieste di accesso ed è prevista l’aggiunta di un modello asincrono alle richieste effettuate in modalità sincrona.

brave.com

 

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Web Developer

Dopo una pluriennale esperienza professionale in qualità di ‘web developer’ presso agenzie di comunicazione e aziende informatiche, ho deciso di intraprendere la sfida della libera professione. Da oltre 13 anni collaboro stabilmente con agenzie di comunicazioni e agenzie turistiche e freelance sia nel panorama nazionale e internazionale. Sviluppare software e creare applicazioni è una professione che richiede una grande passione, molta dedizione e massima precisione, oltre a tanta esperienza. Non basta essere programmatori. Non ci si improvvisa. Bisogna capire le esigenze del committente, conoscere i sistemi, i linguaggi, il mercato e, alla fine… programmare e rendere usabile un prodotto “virtuale”.

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